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09-04-2014
Problemi alcol correlati, relazione 2014 del Ministero della Salute: in aumento il consumo di alcol tra i giovani
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Fonte: Ministero della Salute
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Titolo originale e autori: Ministero della Salute, Relazione del Ministro della salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge quadro n. 125/2001 in materia di alcol e problemi alcolcorrelati: anno 2013.- |
Presentata a marzo 2014 la Relazione al Parlamento sui problemi alcol-correlati a cura del Ministero della Salute e sugli interventi realizzati ai sensi della legge quadro n. 125/2001 dalle Regioni e dal Ministero stesso nel corso del biennio 2012-2013. I dati confermano come in Italia vi sia un consolidamento di comportamenti di consumo alcolico sempre più vicini alle culture del bere dei Paesi del Nord Europa, ovvero consumi occasionali di alcol, prevalentemente fuori pasto, con una crescita del trend dal 23,1% al 26,9% nella popolazione di oltre 14 anni. Il fenomeno riguarda in particolare i giovani (18-24 anni), i cui consumi fuori pasto sono passati dal 34,1% al 44,0% nel decennio 2002-2012.
L'Italia risulta comunque collocarsi all'ultimo posto fra i Paesi Europei nella graduatoria relativa al consumo annuo pro capite di alcol puro, cioè di alcol totale consumato tramite tutti i tipi di bevande alcoliche. Continua inoltre a diminuire nel nostro Paese sia il tasso nazionale di mortalità per cirrosi epatica (pari a 8,09 per 100.000 abitanti nel 2010), uno dei principali indicatori di danno alcol-correlato, sia la percentuale di mortalità alcol-correlata rispetto alla mortalità totale.
Particolare attenzione viene rivolta ai giovani: la Relazione al Parlamento evidenzia un trend decrescente, tra il 2011 e il 2012, dei consumatori a rischio, che passano dal 15,2% al 13,8% negli ultra undicenni; il calo riguarda sia i consumatori giornalieri non moderati, sia i binge drinker, ovvero i giovani che assumono numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti in un breve arco di tempo. Fra i giovani, si conferma anche la diminuzione degli atteggiamenti favorevoli ad alcuni comportamenti a rischio quali l'ubriacarsi una volta a settimana o il consumo quotidiano eccedentario. Le indagini europee rilevano inoltre come i giovani italiani siano fra quelli che percepiscono maggiormente il rischio del bere, sia in modo regolare sia occasionalmente.
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Redattore: Staff Dronet
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