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04-06-2014
L’optogenetica per comprendere meglio i meccanismi cerebrali della dipendenza
Fonte: Canadian Association for Neuroscience
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Titolo originale e autori: Canadian Association for Neuroscience - Association Canadienne des Neurosciences (CAN-ACN) 2014 Canadian Neuroscience Meeting,-May 25 - 28th 2014.


L’optogenetica è una tecnologia rivoluzionaria che utilizza proteine sensibili alla luce per studiare l'attivazione dei circuiti neurali in diverse aree del cervello, permettendo di identificare i ruoli precisi dei vari circuiti. Una nuova ricerca, ha utilizzato proprio l’optogenetica, per studiare come i segnali neuronali della gratificazione, ad esempio quelli prodotti dalle sostanze stupefacenti, viaggiano attraverso il cervello e modificano i circuiti neurali. I risultati sono stati presentati da Jonathan Britt della McGill University, in occasione del Canadian Neuroscience Meeting 2014, la riunione annuale della Canadian Association for Neuroscience, che si è tenuto dal 25 al 28 maggio scorsi.
Uno degli effetti più immediati delle droghe sul cervello è un aumento dei livelli di dopamina, in particolare in una regione del cervello chiamata nucleo accumbens, situata vicino al centro del cervello e collegata da popolazioni di cellule a molte altre strutture cerebrali coinvolte nella ricerca del piacere e nella tossicodipendenza. Il nucleo accumbens è conosciuto come un centro di integrazione dei segnali provenienti da varie regioni cerebrali, ma fino a poco tempo fa era impossibile identificare il ruolo preciso delle varie connessioni e dei meccanismi per la loro integrazione, che risultano in specifici comportamenti. L'avvento dell’optogenetica ha permesso di studiare i vari input che provengono da diverse aree cerebrali, i loro effetti positivi o negativi sulla ricerca della ricompensa, e il loro ruolo nella risposta alle droghe nei topi.
Con questa tecnica, i ricercatori hanno caratterizzato alcuni dei modi con cui il nucleo accumbens integra i segnali di rinforzo dipendenti della dopamina con gli stimoli ambientali, in particolare hanno studiato la ricezione di segnali dipendenti da un altro neurotrasmettitore, il glutammato, provenienti da molte aree cerebrali, come l'ippocampo, l'amigdala, il talamo e la corteccia prefrontale, per capire come queste diverse regioni del cervello sono collegate. Tali studi permetteranno di aumentare la nostra comprensione della motivazione, del desiderio, della ricerca del piacere e della dipendenza.
In conclusione, queste ricerche hanno contribuito a rivelare i circuiti responsabili dei comportamenti compulsivi, che potrebbero essere bersagli per le terapie farmacologiche volte a trattare la dipendenza.
Redattore: Staff Dronet
Indirizzo: www.dronet.org
Email: info@dronet.org
 

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